Cosa fa l’otorinolaringoiatra quando un paziente riferisce vertigini?
- Dott.ssa Alessandra Berlusconi
- 4 giorni fa
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Quando un paziente si presenta con sintomi di vertigine, l’otorinolaringoiatra può eseguire una valutazione otovestibolare ambulatoriale, anche senza l’ausilio di strumentazione complessa. Si tratta di una valutazione clinica mirata, utile per identificare l’origine del disturbo.
Dopo aver controllato l’orecchio, lo specialista esegue una serie di test clinici. Tra questi, ad esempio, il paziente viene invitato a seguire con lo sguardo un oggetto in movimento – a destra, sinistra, in alto e in basso – mantenendo la testa ferma. L’otorinolaringoiatra o lo specialista osserva eventuali alterazioni oculari come il nistagmo, un movimento involontario degli occhi, che può essere rilevato tramite appositi occhiali che oscurano la vista e inibiscono la fissazione visiva.
Vengono anche effettuati esercizi posturali e di equilibrio, come:
Allungare le braccia in avanti ad occhi chiusi
Allargare le braccia e toccare velocemente con l’indice la punta del naso sempre ad occhi chiusi
Rimanere in posizione eretta ad occhi chiusi
Camminare sul posto ad occhi chiusi
Infine, si possono eseguire manovre diagnostiche sul lettino, dette manovre posizionali, per verificare la presenza di "sassolini" nell’orecchio (otoliti). La più frequente è la manovra di Semont, che consiste nel far coricare su un fianco il paziente e poi sull’altro per provocare e osservare l’eventuale comparsa di vertigine e nistagmo.
Se hai dubbi su una possibile patologia labirintica come la cupololitiasi o la labirintite, rivolgiti a uno specialista otorinolaringoiatra per una visita approfondita.
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Contatti e approfondimenti
Dott.ssa Alessandra Berlusconi
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