Riniti croniche: quando la rinite non passa mai

Esistono forme di rinite che non si risolvono in pochi giorni né si manifestano solo in determinati periodi dell’anno. Quando i sintomi nasali come ostruzione, gocciolamento, starnutazione, perdita dell’olfatto e scolo retronasale persistono per mesi o tutto l’anno, non si tratta né di un raffreddore virale stagionale né di una rinite allergica classica legata alla pollinazione.

In questi casi si parla di riniti croniche, un tempo chiamate anche riniti vasomotorie. Si tratta di infiammazioni persistenti della mucosa nasale che compromettono la qualità della vita del paziente e che spesso si accompagnano a malessere generale perché possono compromettere la qualità di vita come la concentrazione, il senso dell’olfatto o il sonno.

Il primo passo è escludere le forme allergiche, virali o batteriche. Una volta escluse queste cause, lo specialista può eseguire un esame specifico: la citologia nasale. Attraverso un prelievo indolore, si osservano al microscopio le cellule presenti nella mucosa nasale per identificare il tipo di infiammazione.

A seconda delle cellule predominanti si possono distinguere diverse forme:

• NARES: presenza di eosinofili

• NARMA: mastociti

• NARESMA: eosinofili e mastociti

• NARNE: neutrofili

Queste cellule, se presenti in modo anomalo nella mucosa nasale, possono far sospettare altre condizioni associate come la presenza di asma bronchiale, dermatiti o esofagite eosinofila.

Una volta definita la diagnosi, il paziente riceve una terapia personalizzata: spray nasali cortisonici, antistaminici o nuove molecole in fase di sviluppo, a seconda del tipo di rinite cronica.

Questi pazienti vanno seguiti con attenzione nel tempo perché potrebbero sviluppare comorbidità come l’asma o sinusiti croniche con poliposi nasale.

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Contatti e approfondimenti

Dott.ssa Alessandra Berlusconi

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Tel. 328 8514200

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