Cosa rivelano le cellule del naso al microscopio
- Dott.ssa Alessandra Berlusconi

- 10 set
- Tempo di lettura: 1 min
Osservare al microscopio la mucosa nasale consente di capire come il nostro organismo reagisce alle aggressioni esterne. È come assistere a una vera battaglia tra batteri e cellule di difesa.
Quando i batteri vengono fagocitati
In alcune osservazioni si notano i batteri che, dispersi sulla mucosa, vengono attaccati e inglobati dai macrofagi, le cosiddette “cellule spazzino”. Questo processo di fagocitosi rappresenta il meccanismo naturale con cui il sistema immunitario neutralizza le infezioni, favorendo la guarigione spontanea e impedendo che l’infiammazione diventi persistente. In questi casi, le difese funzionano correttamente e il disturbo tende a risolversi più facilmente.

Quando i batteri si organizzano
In altri casi, invece, i batteri non rimangono isolati ma si organizzano formando una sorta di biofilm, visibile al microscopio come un insieme compatto, simile a una nuvola o a un castello inespugnabile. Questa strategia li rende molto più resistenti all’azione delle cellule immunitarie e, spesso, anche ai farmaci. È questa condizione che può spiegare l’evoluzione di alcune infezioni verso forme croniche o difficili da trattare, come certe riniti o sinusiti recidivanti.

Comprendere questi meccanismi non è solo un esercizio accademico: significa poter offrire al paziente una diagnosi più accurata e un percorso terapeutico realmente personalizzato. La citologia nasale rappresenta quindi uno strumento prezioso per distinguere le diverse forme di rinite e infezione, individuare la causa dei sintomi persistenti e guidare verso il trattamento più efficace.
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