Disturbi dell'olfatto: cause, diagnosi e terapie
- Dott.ssa Alessandra Berlusconi
- 15 apr
- Tempo di lettura: 2 min
I disturbi dell'olfatto possono manifestarsi in diversi modi:
Iposmia: riduzione parziale della capacità olfattiva.
Anosmia: completa perdita dell'olfatto.
Cacosmia o disosmia: alterazione della percezione degli odori.
Spesso i pazienti lamentano anche un'alterata percezione del gusto, poiché la sensazione dei sapori è strettamente legata alla funzione olfattiva.
Cause principali
Tra le cause più frequenti di iposmia e anosmia troviamo infezioni virali (come Covid-19, virus influenzali e parainfluenzali), riniti allergiche stagionali e rinosinusiti croniche con poliposi nasale. In queste ultime, infatti, la presenza di polipi e l'infiammazione della mucosa possono impedire alle molecole odorose di raggiungere le cellule sensitive responsabili della percezione degli odori.
Altre cause includono traumi, condizioni congenite e effetti collaterali di alcuni farmaci (iatrogene).
Diagnosi
Per diagnosticare i disturbi dell'olfatto, noi otorinolaringoiatri utilizziamo principalmente:
Sniffin' sticks: il paziente deve riconoscere diversi odori presentati attraverso appositi pennarelli odoranti.
Test oggettivi (meno frequenti), per verificare se l'informazione sensitiva raggiunge correttamente il cervello.
Trattamenti
La terapia è principalmente mirata alla riduzione della componente infiammatoria, attraverso:
Cortisonici per via orale o spray nasali.
Molecole innovative come il PEA (palmitoiletanolamide), utilizzata anche durante la pandemia da Covid-19.
Training olfattorio (riabilitazione olfattiva): consiste nel far annusare molecole odoranti (rosa, erbe aromatiche, ecc.) al paziente, associando contemporaneamente un’intensa concentrazione mentale sul profumo percepito, per riattivare i circuiti olfattivi cerebrali.
Nei casi di poliposi nasale, la terapia chirurgica per la rimozione dei polipi può portare al recupero dell’olfatto. Recentemente, inoltre, nei casi più severi di rinosinusite cronica con poliposi nasale, sono stati introdotti trattamenti avanzati con anticorpi monoclonali (farmaci biologici) che, oltre a migliorare la respirazione, danno importanti benefici anche all’olfatto.
Prognosi e approfondimenti
Il recupero dell'olfatto può avvenire anche a distanza di mesi o anni, anche se generalmente, dopo lunghi periodi di perdita olfattiva, il recupero risulta più difficile. Alcuni studi, tuttavia, hanno evidenziato recuperi anche dopo due anni.
Esiste inoltre una relazione tra la perdita dell’olfatto e lo sviluppo futuro di malattie neurodegenerative, come la malattia di Parkinson. Per questo motivo, in determinati casi, vengono eseguite risonanze magnetiche cerebrali per escludere possibili cause centrali.
In presenza di disturbi olfattivi persistenti, è fondamentale rivolgersi ad uno specialista otorinolaringoiatra per ottenere una valutazione approfondita e una terapia specifica.
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Contatti e approfondimenti
Dott.ssa Alessandra Berlusconi
Via Roma 25/D – Cameri 28062 (NO) Tel. 328 8514200
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